[text manuscriptic, note pentru curs]
Per entrare nel vivo di questa relazione desidero ricordare le parole del Metropolita di Pergamo, Ioan Zizioulas, pronunciate a Bari qualche hanno fa, in occasione della sua conferenza dal tema „La dimensione pneumatologica della Chiesa”.
Egli sosteneva che l’accusa di „cristomonismo” contro la teologia occidentale non è giustificata, in quanto nella tradizione cattolica il posto dello Spirito e stato sempre centrale. La mia posizione, in questa questione, dice il Metropolita, e che la teologia occidentale, sia cattolica che protestante, non è stata mai cristomonista, al contrario, essa è andata cosi lontano che ha sottolineato la pneumatologiaa a danno della cristologia.
Il problema che ho sotolineato, come mio contributo, non riguarda il „cristomonismo”, ma riguarda la giusta sintesi tra cristologia e pneumatologia, in relazione alla eccelsiologia. Credo che e questo il problema che va trattato nel nostro dialogo teologico”.
Anche noi non abbiamo l’intenzione di parlare sulla cristologia e pneumatologia in modo separato, ma per mettere in risalto il legame interiore tra il Cristo e lo Spirito Santo, nella luce delle relazioni personali nel campo della Santissima Trinita. Si afferma spesso che ci sono due modi diversi da intendere la processione dello Spirito Santo nella sua relazione con il Padre e con Il Figlio.
D’una parte, si dice che la processione dello Spirito Santo avrebbe una connatazione personale, in quanto viene dal Padre solo e rimane nel Figlio, perché al di là del Figlio non si trova un altra persona verso la quale il Padre manifesti il Suo amore.
D’altra parte, si considera che la processione dello Spirito Santo avrebbe una conntazione sostanziale, in quanto viene dal Padre e dal Figlio, per riposarsi nella natura divina che viene dopo le persone trinitare. Dal punto di visto ortodosso, la seconda alternativa non è giustificata, perche non cè nessuna natura divina che venga dopo le persone, in quanto la natura divina costituisce il contenuto interiore della persona.
Il legame indissolubile tra la natura divina e le persone trinitare è stato sotolineato, in ultima tempo, anche dalla teologia cattolica ufficiale. La Commissione Pontificia per l’unita dei cristiani ha fatto una dichiarazione con la quale prende le distanze dal Concilio di Lione (1274) e da quello di Firenze (1439), che davano l’impressione che la formula utilizzata, „tamquam ab uno principio”, (cioè che significherebbe che lo Spirito procedesse dal Padre e dal Figlio, come da unico principio), si riferisce alla natura divina considerata in se stessa e separata dall’ eterno Padre.
Da quanto appare dalla dichiarazione su citata, il Concilio Lateranense nel 1215, ha sottolineato che non l’essenza divina è cio che costituisec il principio della processione dello Spirito Santo, ma il Padre, nella misura nella quale resta il Padre del Figlio.(41) Sulla base del legame indissolubile tra la natura divina e le persone trinitarie, messa in risalto sia dalla teologia ortodossa quanto da quella cattolica, ultimamente, si puo arrivare alla conclusione che lo Spirito Santo, che procede dal Padre e rimane nel Figlio, ripresenta il legame interiore tramite il quale il Padre diventa presente nel Figlio e il Figlio si fa presente nel Padre, per costituire cosi la Santissima Trinità come comunione dell’amore supremo.
Lo Spirito Santo cosituisce l’orizzonte personale che esclude la confusione tra il Padre ed il Figlio e rende presente il Padre nel Figlio e il Figlio nel Padre.
Questa presenza del Padre nel Figlio e del Figlio nel Padre ha per la teologia ortodossa un significato particolare, perchè mette in risalto che lo Spirito Santo non e mai separato dal Figlio cosi come non si può separare dal Padre. I Padri della Chiesaa hanno sempre ricordato la relaţione indissolubile tra il Figlio e lo Spirito Santo, le due braccia del Padre.
Cosi, San Atanasio il Grande dice che „ Lo Spirto è inseparabile dal Figlio”(1, 63), perché „Dio creò i cieli con la Sua parola e con lo Spirito (l’Alito) di Sua boca li adornò”. Benché Lo Spirito non è chemato Figlio, tuttavia Lui non è mai fuori dal Figlio”.
Confesso di fronte a Dio, dice San Atanasio, che lo Spirito non si distacca mai dal Figlio”. Come il Padre è nel Figlio, cosi il Figlio è nello Spirito.”
Il Padre opera tutto per il Figlio nello Spirito Santo”. Queste affermazioni mettono in risalto il legame interiore e profondo tra il Figlio e lo Spirito Santo. Non è possibile parlare dello Spirito, senza parlare del Figlio, perché lo Spirito non si distacca mai dal Figilo, cosi come il Figlio non si distacca dal Padre. Il Padre opera tutto per Figlio, nello Spirito, dice lo stesso Atanasio il Grande, perché cosi si conserva l’unità della Santissima Trinita.
E vero che sul piano economico, lo Spirito viene dal Figlio, ma non viene da Solo, ma con il Padre e con il Figlio, perché l’interiorità delle persone divine l’Una nell’Altra, rende impossibile la separazione nell’opera comune della Santissima Trinita.
La Trinita economica non si separa mai dalla Trinita immanente. D’una parte, la Trinita immanente rimane identica con la Trinita economica, perché sono le stesse persone divine che incontriamo sia sul piano trinitario, sia sul piano economico.
D’altra parte, tra la Trinita immanente non si confonde con la Trinita economica, perché la Trinita immanente si riferisce alla natura divina, mentre la Trinita economica opea sul piano delle energie increate, che costituiscono il ponte dinamico tra Dio e l’uomo, insieme con la creazione.
Grazie alle energie increate la Santissima Trinita scende nel mondo, dal Padre, per il Figlio nello Spirito Santo, affinché l’uomo e la creazione trovi la comunione con la Trinita, nello Spirito Santo, per il Figlio, verso il Padre. Lo Spirito Santo è il termine dell’opera trinitaria nel mondo, tramite la quale la Santissima Trinita conserva il Suo legame dinamico con la creazione intera. Per questo, il libro della Genesi parla della prezenza dello Spirito di Dio, che allegiava sulle acque, nella creazione visibile (Gen 1, 2).
Sul piano della economia divina il Figlio incarnato conserva la stessa relazione interiore con lo Spirito, cosi come accade sul piano trinitario immanente. Sant’Atanasio il Grande dice che la presenza dello Spirto Santo in qualcuno, implica necessariamente la presenza della parola di Dio incarnato, cioè la presenza di Cristo.
Questo significa che lo Spirito viene nel mondo tramite (dia) il Figlio, ma non viene solo, ma con il Figlio incarnato. Lo Spirito non si separa mai dal Figlio, nell quale riposa, comme non si separa dal Padre, nell quale ha la Suo origine personale.
Secondo la volonta del Padre, il Figlio opera sempre nello Spirito Santo. Quando tratta dell’incaranzione del Figlio, Sant Atansio il Grande dice che” con la venuta dell Verbo nella Santa Vergine Maria, è venuto con Lui insieme anche lo Spirito Santo; la Parola si è plasmato în Essa il Suo corpo tra lo Spirito, perché Dio ha voluto portare con Sè tutta la creazione al Padre e di riconciliare tutte le cose in Sè, quelle celesti e quelle terrestri.
Questa affermazione è molto importante, perché mette in rilievo che l’umanita di Cristo non ha avuto mai la sua propria iposatsi, perché dal momento della sua formazione, questa umanita è stata assunta nel iposasi divino del Figlio incarnato, Dio et uomo, in modo inseparabile.
La relazione interiore tra lo Spirito e il Figlio di Dio, sul piano trinitario, supera ogni separazione artificiale tra Gesu della storia e Cristo della Gloria, sul piano economico, e sottolinea l’unione ipostatica indisolubile tra la Divintà e l’Umanita di Cristo Gesu, Figlio di Dio incarnato, per la nostra salvezza.
La stessa relazione interiore tra Cristo e lo Spirito mette in relievo il legame indissolubile tra l’opera di redezione compiuta da Cristo e la Sua umanita. L’opera redemptoria del Signore ha due aspetti fondamentali: uno rivolto verso il Padre, che ha risuscitato Cristo grazie al Suo sacrificio sulla croce, ed un altro rivolto verso l’umanita propria del Signore, che ha trasfigurato il suo corpo nel potere dello Spirito Santo, inseparabile legato a Lui.
Sotto questo aspetto, la redenzione non è centrata solamente nella croce, come accade nel primo aspetto, ma include tutti gli atti da Cristo compiuti per la salvezza del mondo.
L’incarnazione, la crocifissione, la resurrezione, l’ascensione e la glorificazione, sono atti tramite i quali Cristo ha trasfigurato il suo corpo, nello Spirito Santo, fino a quando egli diventa sorgente della vita eterna. Il legame interiore tra Cristo e lo Spirito risulta dal fatto che lo Spirito non scende nel mondo fuori dal corpo del Signore, ma precisamente, tramite questo corpo glorificato e trasfigurato al massimo da Cristo stesso come Dio, nel potere dello Spirito Santo. Cosi si spiega, secondo la Rivelazione divina, il ruolo centrale che Cristo compie, come Nuovo Adamo, Dio e Uomo, nella vita della Chiesa e della creazione.
La trasfigurazione dell’umanità di Cristo ha una importanza capitale per la vita cristiana, dal punto di vista spirituale e morale. Questo significa che la conoscenza di Dio non implica soltanto la mente, ma anche il cuore, perché questa conoscenza si realizza tramite un processo personale di purificazione e perfezionamento morale e spirituale del fedele, con l’aiuto di Cristo stesso e dello Spirito Santo nella Chiesa.
La teologia ortodossa considera che la conoscenza di Dio rimane fondata sull’esperienza apofatica del nostro incontro personale con Dio, tramite la preghiera e il digiuno, che hanno il ruolo di contribuire al progresso spirituale e morale del fedele. Mi sembra molto importante che anche Papa Giovanni Paolo II parla con molto interesse sulla conoscenza apofatica di Dio:
„Quanto l’uomo progredisce nella conoscenza di Dio, dice il Papa, tanto lo intuisce come „Mistero” ineffabile, che rimane inaccessibile nella Sua essenza.
Non si tratta di un misticismo oscuro che spinge l’uomo a perdersi nelle relazioni enigmatiche. Al contrario, i cristiani dell’Oriente invocano Dio come Padre, Figlio e Spirito Santo, come persone viventi, commovente presenti, per la quale si innalza una liturgia solenne, maestosa e semplice. Soltanto grazie al silenzio dell’adorazione puoi avvicinarti a questa presenza, perche al di la della conoscenza e dell’ esperienza di Dio, si trova la trascendenza assoluta, l’apofatismo”.
L’importanza dell’apofatismo consta sia nel fatto che costituisce il rimedio efficiente contro il razionalismo che cerca di concepire Dio secondo l’immagine dell’uomo, allora quando l’uomo e stato creato al l’imagine di Dio, sia per il fatto che implica l’essere del fedele nel processo stesso della conoscenza, sia la mente che il cuore, l’anima che il corpo.
Sua Santita, il Papa dice che” l’affermazione che il corpo e chiamtao a partecipare alla lode e alla bellezza con il cosmo, costituisce uno dei termini privilegiati del l’Oriente per esprimere l’armonia divina e il modo dell’umanita trasfigurata”.
Questa armonia è precisamente il risultato della cristologia pneumatologica e della pneumatologia cristologica.
Uno degli aspetti specifici della teologia ortodossa risiede nel legame indissolubile tra Cristo e il cosmo, che trova la sua esperesione nella dimensione cosmica della salvezza în Cristo.
Questo aspetto ha la sua spiegazione nel fatto che Cristo nello Spirito e lo Spirito nel Cristo hanno un legame interiore non soltanto con l’ uomo, ma anche con tutta la creazione.
Nello Spirito Santo, Cristo rimane, nello stesso tempo, il Logos Creatore e il Logos Redemptore, e lo Spirito Santo in Cristo, abita non soltanto l’anima dell’uomo, ma tutta la creazione visibile.
Nella misura nella quale Cristo ha trasfigurato il suo corpo, nel potere dello Spirito Santo, ha trasifgurato nello stesso tempo, e nella stesso potere dello Spirito, tutta la creazione, perche tra Cristo e il cosmo esiste un legame intâzeriore nello Spirito Santo.
Questo legame è stato messo in riliveo da Sant’Atanasio il Grande, nella sua ricostruzione cosmologica da lui intrapressa per spiegare l’incarnazione del Figlio di Dio tramite lo Spirito Santo, nel mondo naturale. In questo senso, Sant’Atanasio dice che „la Parola omnipotente e santa del Padre, inhabitando e stendendo i Suoi poteri dappertutto e illuminando tutte le cose visibili e invisibili, le tiene e le raccoglie in Se stesso, senza lasciare alcunché fuori dal Suo potere, infondendo la vita a tutti e vegliando tutte insieme e ciascuna in parte, plasma un solo mondo e un ordine bello e armonioso del cosmo, Lui stesso rimanendo immobile, ma movendole tutte secondo la benevolenza del Padre, nel potere dello Spirito Santo”.
Questa ordine cosmica, fondata sulla relazione indissolubile tra la parola e lo Spirito del Padre, ha una importanza capitale sotto numerevoli aspetti.
Prima di tutto, supera la separazione artificiosa tra l’umanità e la divinità di cristoe, e mette in risalto che Cristo rimane Dio e Uomo sia nel cielo che sulla tera. In secondo luogo, questo ordine cosmico sottolinea l’unità della creazione intera e supera la teoria della doppie verità religiosa e scientifica, favorando cosi il dialogia o tra la teologia e la scienza.
In terzo luogo, questo ordine universale mette in rilievo la dimensione cosmica della salvezza in Cristo, secondo la quale il mondo nel quale viviamo non è destinat a morire, ma a diventare cielo nuova e terra nuova nel Regno eterno di Dio.
Il modo creato in principio e restaurato potenzialemnte in Cristo, sara pienamente trasfigurato alla parusia del Signore. La relazione inseparabile tra Cristo e lo Spirito, che procedono insieme dal Padre solo, costituisce la base per la cristologia pneumatologica e la pneumatologia cristologica, secondo la quale il mondo naturale non è destinato all’inquinamento irresponsabile dell’uomo, ma a diventare mondo trasfigurato, Tabor generalizzato e Pentecoste universale nel Signore Spirito (II Cor. 3. 18), alla fine degli secoli.
Rev. Prof. Dumitru Popescu